Si può parlare di biodiversità con termini semplici o con termini complessi. Secondo la definizione del Gruppo Italiano per la Biodiversità Agraria si dice biodiversità “una varietà locale di una coltura che si riproduce per seme o per propagazione vegetativa è una popolazione variabile, comunque ben identificabile e che usualmente ha un nome locale. Non è stata oggetto di un programma organizzato di miglioramento genetico, è caratterizzata da un adattamento specifico alle condizioni ambientali e di una coltivazione di una determinata area ed è strettamente associata con gli usi, le conoscenze, le abitudini, i dialetti e le ricorrenze della popolazione umana che l’ha sviluppata e/o continua la sua coltivazione”.
Dunque si può dire che la biodiversità è l’adattamento di specie vegetali, o animali, insetti, ecc. a determinate condizioni ambientali. Soprattutto per le prime due la specializzazione può dipendere da contadini che hanno usato determinate varietà di piante, che assorbendo sostanze specifiche dal terreno, hanno assunto sapori e colori del tutto unici. Lo stesso si può dire per gli allevatori, che vedendo particolarmente adattate alcune razze animali ad un territorio, hanno praticato per secoli l’allevamento con lo stesso foraggio, le stesse erbe, gli stessi campi.
L’Italia può andare orgogliosa di un primato europeo: la maggiore biodiversità orticola ed animale si trova proprio bel Bel Paese.
Vi proponiamo un interessante approfondimento a cura di BiodiverSO riguardo alla biodiversità pugliese.
Un ulteriore ed importantissimo lavoro sulla biodiversità è fatto da Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS, la quale opera in tutto il mondo con diverse misure: 10000 Orti in Africa, Presidi Slow Food, Arca del Gusto, Alleanza Slow Food dei cuochi, Mercati della Terra, Etichetta narrante.
Dal sito di Fondazione Slow Food per la Biodiversità: “Attiva in oltre 100 Paesi, la Fondazione coinvolge con i suoi progetti migliaia di piccoli produttori, garantendo loro assistenza tecnica (formazioni, scambi fra produttori…), formazione e comunicazione.
Inoltre predispone gli strumenti tecnici dei vari progetti (linee guida, disciplinari, manuali…), approfondisce le tematiche legate a questi progetti (agricoltura sostenibile, latte crudo, piccola pesca, benessere animale, sementi, Ogm, ecc.), divulga temi e attività relative alla biodiversità presso l’associazione attraverso attività di formazione e comunicazione. I progetti della Fondazione Slow Food sono strumenti per promuovere un modello di agricoltura, basato sulla biodiversità locale, sul rispetto del territorio e della cultura locale.”