L’agricoltura biologica è un insieme di tecnica e conoscenza della natura, ben oltre le competenze applicate in agricoltura convenzionale (prima) e integrata (ora).
È infatti avere competenze nei campi della chimica del suolo, organica, fitopatologia, geologia e di come essi sono legati tra loro.
LA NORMATIVA CHE DEFINISCE IL BIO
La normativa di riferimento è quella europa col Regolamento 834/2007 relativo alla produzione biologica ed etichettatura dei prodotti biologici e definisce che “La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale”.
Clicca qui per scaricare il regolamento completo, ma consigliamo di accedere alle versioni più aggiornate sul sito ufficiale delle normative europee Eur Lex.
NATURA NUTRE NATURA
Compost e letame sono due importanti e potenti fertilizzanti naturali. In essi sono contenuti micro e macro nutrienti (Macro-elementi maggiori: azoto, fosforo, potassio – Macro-elementi secondari: calcio, magnesio, zolfo, ferro – Micro-elementi: rame, zinco, boro, manganese, molibdeno), la sostanza organica fresca viene degradata da insetti, microrganismi e batteri che rendono più disponibile ed in forma più semplice la sostanza fertilizzante. Questo processo di degradazione si chiama “maturazione” ed è necessaria affinché il compost o il letame fresco non sia controproducente nel terreno. Prima di maturare, infatti, microrganismi ed insetti assorbono più azoto e ossigeno, e se compost e letame fossero impiegati freschi priverebbero il terreno dei nutrienti. A fine maturazione, dopo almeno un anno, compost e letame rendono di nuovo disponibili un’alta quantità di nutrienti organici. Nella foto si vede un cumulo di letame in fase di maturazione e che è stato pacciamato per l’estate. Questa copertura in paglia si è resa necessaria poiché l’irradiazione solare estiva è talmente forte da “bruciare” la sostanza organica superficiale, con una conseguente perdita di potenziale fertilizzante.
A proposito di fertilità naturale del terreno, dobbiamo necessariamente menzionare i lombrichi e la loro azione di degradazione della sostanza organica in forme via via più elementari e disponibile per le piante. Vi mostriamo con questo video i risultati di qualche mese di preparazione di un cumulo presso i nostri orti in Contrada Cervarolo: la quantità di lombrichi che si è generata è notevolissima!
GLI ECOSISTEMI
destinare un terreno all’agricoltura significa sottrarlo più o meno parzialmente ad un ecosistema in equilibrio, ovvero all’interazione tra essere animali e vegetali che su esso esistono.
L’agricoltura biologica si pone l’obiettivo di rispettare gli ecosistemi nell’attività produttiva del cibo. È fondamentale quindi conoscere il ruolo degli insetti, cioè quelli che sono utili e quelli che sono dannosi, col fine di farli interagire a favore della produzione (tecnicamente si chiama “lotta biologica”), evitando dunque antiparassitari di sintesi chimica.
Vi proponiamo questo docufilm chiamato “Microcosmos: il popolo dell’erba”, che appunto mostra la vita degli insetti sotto l’opportuna lente d’ingrandimento. Buona visione!