Oggi venerdì 7 aprile 2017 è stata costituita l’Associazione Temporanea di Scopo BI-Hortus dalla Bio Solequo Coop, dall’Istituto Tecnico Statale “Pantanelli-Monnet”, da Slow Food Piana degli Ulivi, dal Consorzio Italiano per il Biologico (CI.Bi), dalla Cooperativa Gaia Environmental Tours, da fitocosmesi artigianale Labo Naturae e dall’associazione culturale Gran Teatro del Click Food and Nature.
Tante anime per raggiungere l’obiettivo di valorizzazione degli orti urbani sotto i profili paesaggistico, culturale, storico, divulgativo, didattico, sociale, ecologico, ludico, ricreativo e produttivo. L’ATS BI-Hortus condurrà due dei 23 orti urbani in via di concessione da parte del Comune di Ostuni, puntando sulla biodiversità e sulla valorizzazione di antiche varietà vegetali. Una valorizzazione che parte dall’agricoltura ed arriva alla tavola e al benessere, passando per incontri con bambini, adulti, studenti e ricercatori, passando per momenti ricreativi, culturali e storici. Ultimo aspetto non meno importante è la conduzione degli orti col metodo biologico, per convinzione e per rispetto di un luogo che ha sempre prodotto cibi saporiti, salutari ed ecocompatibili.
La settimana scorsa, a proposito di orti urbani, la studentessa e ricercatrice cinese Yunjie Zhong di istanza all’Università di Hohenheim (Germania) ha fatto visita ad Ostuni tramite l’Istituto Agronomico Mediterraneo Bari (IAMB), che da tempo osserva il caso degli orti ostunesi. Zhong già un anno fa aveva intervistato I principali attori coinvolti nella realizzazione ed assegnazione degli appezzamenti. E’ tornata qualche giorno fa incontrando il Prof. Santamaria di BiodiverSO, organizzazione regionale che si occupa dello studio e valorizzazione di antiche varietà orticole pugliesi, e che ad Ostuni studia il carciofo Nero di Ostuni, il Bianco di Ostuni e lo spinoso. Inoltre, ha incontrato alcuni anziani presso l’RSA Mediterranea, ed in particolare il Sig. Antonio Francioso, biopatriarca, ovvero detentore di conoscenze di antichi ortaggi e tecniche colturali. Nella stessa occasione la Prof.ssa Maria Longo ha parlato del ruolo dei “giardinieri” nell’economia e nella società, della loro dignità e della loro dura vita. Zhong ha intervistato anche sia gli attori del settore pubblico che quelli del settore delle imprese coinvolte nell’assegnazione degli orti, percependo forte la voglia di far entrare in funzione questo “bigliettino da visita” per il territorio, per dimostrare che un approccio più identitario e di preservazione può portare beneficio sia ai cittadini che all’attrattività in senso turistico. In sostanza, offrire benessere senza inventarsi non-luoghi decontestualizzati. I risultati della ricerca di di Zhong verranno presentati il prossimo ottobre a Copenaghen, durante una conferenza internazionale sull’agricoltura e sui risvolti che essa può avere oltre a quello produttivo.
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