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INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA: CONTADINO 2.0

L’innovazione in agricoltura è una grande opportunità per accorciare le distanze con i consumatori, condividendo con loro le conoscenze sui prodotti che andranno a mangiare, sul metodo con cui sono coltivati e nondimeno sugli aspetti ambientali.
Certamente meglio si coltiva e più è facile produrre contenuti interessanti, perché si hanno più informazioni di rilievo per l’utente. Certamente non lo sono l’applicazione di chimica di sintesi nocivi, mentre lo sono la presenza di lombrichi nel terreno, evidenza di fertilità e naturalezza.

La burocrazia nazionale, inoltre, pone il settore agricolo come protagonista di conoscenza e programmazione delle politiche agricole nazionali ed europee, soprattutto in agricoltura biologica. Questo avviene tramite portali regionali o nazionale (Biobank) in cui tra le altre cose vengono comunicate le quantità e le varietà che si prevede di coltivare, nonché l’acquisizione automatizzata dall’Agenzia delle Entrate per i dati previdenziali e fiscali, e con il catasto per la gestione di terreni di proprietà, in affitto, in comodato, ecc. In questo senso, il settore agricolo è stato il primo a livello nazionale a informatizzare ed integrare tutte queste informazioni, rendendo la vita burocratica degli imprenditori agricoli un po’ più facile.

Non solo burocrazia!

Innovazione è anche la tecnologia legata ai nuovi metodi di analisi del terreno, dove i droni insieme ai gps la fanno da padrone. La fotometria legata alle coordinate satellitari dei terreni permette di conoscere esattamente la quantità di nutrienti (sia in biologico che in convenzionale) che bisogna apportare nei campi metro per metro.

Drone in agricoltura
Drone in agricoltura

Più tecnicamente si parla di agricoltura di precisione: i droni analizzano la composizione del terreno, combinano le caratteristiche di composizione del terreno con la loro posizione geografica (mappatura) e successivamente trattori e macchine varie distribuiscono i nutrienti in misura variabile in base alla composizione mappata. Ovviamente tali tecnologie hanno un costo, che ragionevolmente risulta più ammortizzabile da aziende dalle dimensioni maggiori.

Il nuovo imprenditore agricolo deve avere quindi competenze quantomeno per capire le opportunità che la tecnologia offre, anche se non necessariamente deve occuparsene personalmente.

La vera sfida del contadino 2.0 è quella di impiegare le nuove competenze e strumenti tecnologici per valorizzare le varietà autoctone, le antiche tecniche che hanno sempre funzionato, tramandare le origini per farne sempre più un punto di forza in un mondo sempre più glocal.

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